Acufene
Caratteristiche, sintomi e terapia
Con il termine di "acufene" o "tinnitus" definiamo la percezione di rumore in assenza di qualunque sorgente sonora esterna al nostro organismo. Si tratta di un fenomeno estremamente frequente, descritto con caratteristiche variabili (sibilo, ronzio, fischio, rombo, fruscio…). Acufeni vengono avvertiti, per brevi o lunghi periodi, anche in assenza di qualunque patologia, da almeno un quinto delle persone, nella maggior parte dei casi senza che da ciò derivi alcun particolare fastidio. L'acufene diventa un "disturbo", e come tale degno di trattamento, quando la sua presenza procura fastidio limitando la concentrazione, il sonno e le altre attività della vita quotidiana o determinando una vera e propria reazione di allarme costante nei confronti di questo segnale "misterioso".
Definiamo invece "iperacusia" l’intolleranza (ipersensibilità) nei confronti dei rumori esterni.
Questi due distinti disturbi (acufeni ed iperacusia) possono presentarsi isolatamente od in associazione tra loro, accompagnati o meno da una riduzione della capacità uditiva (ipoacusia) e riconoscono meccanismi almeno in parte simili.
Patogenesi e terapia
La patogenesi dell'acufene soggettivo è molto varia e comprende l'esposizione a rumori anche non particolarmente intensi per lunghi periodi, come anche l'esposizione brevissima a rumori molto forti.
Frequentissimo è l'acufene in corso di
Malattia di Meniere o di otosclerosi e molto spesso è il primo sintomo a manifestarsi nel neurinoma o nelle malformazioni artero-venose, patologie molto gravi che devono essere immediatamente riconosciute e curate.
Molti
farmaci possono indurre acufene. I due più noti sono l'aspirina (acido acetilsalicilico) e alcuni antibiotici (aminoglicosidi).
Altre sostanze che possono causare l'acufene sono: diuretici dell'ansa (furosemide, acido etacrinico), chinino, indometacina, carbamazepina, tetracicline, litio, antipsicotici, antidepressivi triciclici, inibitori delle monoamine ossidasi, antiistaminici, farmaci bloccanti i recettori beta-adrenergici, anestetici locali, steroidi, caffeina e alcool.
L'acufene causato da agenti farmacologici può essere reversibile con la sospensione del farmaco che l'ha generato.
I meccanismi con cui queste sostanze inducono l'acufene non è perfettamente noto, ma si pensa che quelle che determinano sia l'ipoacusia che l'acufene agiscono a livello della coclea, mentre quelle che causano solo l'acufene colpiscono i nuclei uditivi tronco-encefalici.
La terapia dell'acufene è molto complessa e comprende le recenti ed innovative Tecniche di Habituation (Tinnitus Retraining Therapy; Hallam Therapy ecc.), la terapia medica o chirurgica, le tecniche di mascheramento, l'ossigenoterapia iperbarica, la stimolazione elettrica, il trattamento delle disfunzioni dell'articolazione temporo mandibolare e tecniche alternative come il biofeedback.
Lo scopo di questa trattazione è di far capire che l'acufene non è una malattia, ma un sintomo e come tale deve essere indagato.
Bisogna sempre ricordare che non è normale percepire un rumore nell'orecchio e che è l'espressione di un danno che si sta verificando a carico dell'organo dell'udito.
Tale danno può essere banale e quindi non pericoloso per il paziente, ma come ho spiegato precedentemente, può essere espressione di patologie anche molto gravi che devono essere immediatamente riconosciute e curate.
Compito dell'Audiologo è quindi quello di capire quale è la causa che ha generato il problema, e, dopo aver escluso con una visita molto attenta e scrupolosa, che il paziente non presenti gravi patologie, trattare l'acufene con una metodica studiata specificamente per il paziente.